Nell’ultimo anno, quasi la metà dei lavoratori italiani ha cambiato impiego o sta facendo colloqui, ma il 41% vorrebbe già tornare indietro. Quali sono le motivazioni di questa situazione? Ne abbiamo parlato con Martina Mauri, direttrice dell’Osservatorio Hr Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano
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Il mantra del “fare il minimo indispensabile sul posto di lavoro” si traduce in una graduale disaffezione dai valori aziendali. Questo atteggiamento è maggiormente diffuso nei contesti in cui i manager non sono in grado di conciliare gli obiettivi di business con le esigenze dei dipendenti
In Italia si lavora in media 37 ore alla settimana; sono 4 i Paesi dell’UE in cui si superano le 40 ore. In certe occasioni questo sovraccarico può avere effetti negativi sul benessere. «Bisogna aiutare i dipendenti a far sì che le ore di lavoro siano tempo di qualità», spiega Alessandro Rimassa, fondatore di Radical HR
«L’idea che la felicità sia possibile solo dopo il lavoro, malgrado il lavoro, rischia di essere una trappola mortale, soprattutto per i più giovani», spiega Paolo Iacci mentre dialoga con Umberto Galimberti cercando di rispondere a una domanda sempre più centrale nelle nostre vite: possiamo ancora dare un senso all’esistenza attraverso il nostro percorso professionale?
La pandemia ha cambiato i piani di molti lavoratori, che oggi sembrano cercare un nuovo equilibrio tra vita privata e professione. «Siamo di fronte a una nuova fase», sostiene la psicologa del lavoro Michela Vignoli
Secondo lo studio “Global Workforce of the Future” di The Adecco Group, in Italia solo l’8 % dei white collar teme di perdere il lavoro a causa dell’IA. Ma il 53% richiede percorsi di upskilling e reskilling dedicati
Come sono cambiate le abitudini dei consumatori negli ultimi anni? In che modo le aziende italiane hanno saputo superare gli anni della pandemia, rinnovandosi e crescendo? Ne parla Francesco Morace, sociologo e fondatore di Future Concept Lab
All’overtourism, un modo di viaggiare irresponsabile, che distrugge i luoghi, oggi si contrappongono diverse forme di turismo sostenibile che non cannibalizzano le destinazioni ma, al contrario, ne valorizzano le particolarità. Che cosa sono gli ecomusei e che ruolo hanno in questo contesto?