È conosciuto come “il social prof” più amato d’Italia. I suoi profili Instagram e Tik Tok hanno conquistato in pochi mesi migliaia di studenti, dimostrando come i social network possano essere preziosi alleati per il mondo della formazione e validi canali per costruire un nuovo modello di scuola digitale
insegnanti
L’emergenza sanitaria ha rivoluzionato anche il mondo della formazione, imponendo sfide non semplici da affrontare, ma al contempo dischiudendo nuove, inattese, opportunità. Anche le skill richieste ai docenti oggi appaiono in parte diverse rispetto al passato. Ecco quali non possono mancare
Paolo Landri, primo ricercatore del Cnr, spiega che serve una scelta consapevole degli strumenti tecnologici più adatti alle esigenze pedagogiche, senza per forza accettare le piattaforme più comuni sul mercato, create per gli ambiti professionali e non per le scuole
I dati che riguardano le conoscenze digitali vedono l’Italia fanalino di coda in Europa. Il progetto annunciato dalla ministra Catalfo per il Recovery Plan avrà una dotazione di 11,2 miliardi. Giovanni Biondi, presidente di Indire: è uno strumento che va sfruttato a dovere
Dai canali video con contenuti istruttivi a vere e proprie piattaforme di esercizi online, sono tanti i modi per tenersi allenati e fare lezione anche al tempo della quarantena
Istituti chiusi in tutta Italia, con 7,5 milioni di studenti a casa. Il digitale, che finora ha diviso gli insegnanti in due fazioni, in pochi giorni è diventato l’unico modo per tenere i contatti con i ragazzi e fare didattica a distanza. Ma dopo l’emergenza?
Parla Nadia Cattaneo, preside dell’Istituto tecnico economico Enrico Tosi di Busto Arsizio, Varese, la migliore scuola d’Italia
è un processo lento, ma anche i professori più scettici stanno cominciando a capire che bisogna aggiornare la didattica . Lo dice Chiara Burberi, Ceo di Redooc, piattaforma di didattica digitale dedicata alle materie scientifiche
Dal 2020 gli attacchi hacker ai danni di settori chiave delle istituzioni europee sono raddoppiati. Una situazione che potrebbe aggravarsi con il conflitto in corso in Ucraina
Secondo Mauro Magatti, questi tempi fragili e precari rivelano il fallimento dell’illusione dei singoli di essere autonomi e indipendenti. Bisogna prendere coscienza dei legami e costruire un nuovo mondo basato sulla cultura della relazione
Sono figure professionali nuove che immaginano le città del futuro. Non solo urbanisti e architetti, ma anche sindaci, imprenditori, animatori di comunità. Elena Granata, docente del Politecnico di Milano, lo spiega