Jacopo Cardillo, 36 anni, è uno scultore ma anche un imprenditore. «Ammiro chi nella vita ha fallito e si è rialzato», dice. «Per questo mi circondo di persone che hanno fallito, anche nel mio team, perché so che cadrò ancora e cadremo insieme»
fallimento
Nei mesi scorsi hanno fatto notizia alcuni episodi: dalla lettera della Preside del liceo Bottoni di Milano che esortava gli studenti a non considerare la bocciatura come un fallimento personale, all’allestimento di una nursery nel liceo Nervi-Severini di Ravenna per consentire a una studentessa neo-mamma di continuare a frequentare le lezioni. In un sistema scolastico come quello italiano, che pure presenta ancora forti criticità, si stanno compiendo passi avanti che fanno sperare in un futuro in cui lo studente sia considerato davvero nella sua totalità di individuo?
«A un certo punto ho fallito. Avevo perso soldi, relazioni e ruoli. Ma non le mie capacità, che sono quelle che mi hanno permesso di ripartire», racconta la fondatrice della Scuola, Francesca Corrado
Spinta dalla diversa cultura imprenditoriale e giuridica, negli Stati Uniti si sta da tempo consolidando una nuova visione dell’idea del fallimento, che ora inizia ad affermarsi anche in Italia. Nel nostro Paese l’insuccesso, un tempo accompagnato da un pesante stigma, è sempre più ricorrente nella pubblicistica e spesso al centro del dibattito sociale, mentre non mancano i corsi, gli eventi, le scuole che aiutano a imparare come ripartire
Andarsene dal proprio Paese d’origine e cercare asilo in altri Stati può essere molto più complicato per le donne, così come trovarsi un lavoro e ricostruirsi una vita in terra straniera
In un momento in cui i ritmi sono sempre più pressanti, dovremmo tutti riappropriarci del significato più profondo di ciò che ci circonda per vivere giorni meno caotici e riscoprire la centralità dei valori. È questa la ricetta per essere più felici che ci suggerisce Carlo Petrini. Approfondiamo il tema nella nostra video-intervista
All’overtourism, un modo di viaggiare irresponsabile, che distrugge i luoghi, oggi si contrappongono diverse forme di turismo sostenibile che non cannibalizzano le destinazioni ma, al contrario, ne valorizzano le particolarità. Che cosa sono gli ecomusei e che ruolo hanno in questo contesto?