La scorsa estate, l’Economist scrisse: “Le donne devono tornare in ufficio”. Per molte, infatti, lo smart working si è trasformato in una tenaglia che le ha compresse tra lavoro e carichi familiari. Oggi lo conferma (anche) un report voluto dalla ministra Elena Bonetti e condotto fra 50 aziende rappresentative di tutti i settori
conciliazione-vita-lavoro
Perché le lavoratrici possano reinserirsi agevolmente nell’attività lavorativa dopo il parto, il congedo previsto per legge non è sufficiente. Le aziende introducono così strumenti innovativi: dal caso Sanofi ai datori di lavoro premiati dalle donne
“You Only Live Once”: si vive una volta sola. Oggi più che mai queste parole suonano come un mantra per molti giovani che, con l’arrivo della pandemia, hanno deciso di intraprendere strade nuove
Il nuovo AD del colosso informatico sui temi della conciliazione vita-lavoro e sulla formazione dei giovani che stanno per affacciarsi al mercato professionale.
Mariano Corso, responsabile scientifico Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano: La chiave del lavoro agile è la cultura del risultato, con il superamento della subordinazione stretta. Così si stimola la creatività e si coltivano i talenti
I casi di Brazzale e 7Pixel sulla conciliazione vita-lavoro e i bonus bebè dimostrano che anche in Italia si può fare welfare aziendale. La crescita dello smart working tra le piccole imprese fa ben sperare. Ma rimaniamo i fanalini di coda del mondo
«L’intrattenimento è uno strumento potente che le aziende utilizzando per attirare e coinvolgere i consumatori», spiega Anna Zinola, docente dell’Università Cattolica di Milano. Un esempio? «I capi e gli accessori indossati dalla protagonista di Emily in Paris hanno registrato un boom di vendite»
Negli ultimi dieci anni le aspirazioni professionali dei nostri connazionali sono profondamente mutate e si evidenziano significative differenze anche tra un territorio e l’altro. Quali sono i lavori più desiderati e quelli che, al contrario, hanno perso fascino agli occhi degli italiani? Lo racconta un recente analisi di Adecco
Il digitale sta influenzando e influenzerà sempre più profondamente il mondo dell’arte: l’artista non sarà più un solista, ma un “concertista” della partecipazione