Sostegno all’occupazione, bonus natalità, contratti di espansione e la nuova cassa integrazione per le partite Iva. Queste sono solo alcune delle misure dedicate alla ripresa del mercato del lavoro presenti nella legge di bilancio varata dal governo per far fronte alla crisi dovuta alla pandemia da Covid-19.
«Le risorse messe in campo con la manovra ammontano a 39 miliardi di euro, 15 dei quali rientrano nella dotazione del Recovery Plan. Centrale è il pacchetto lavoro e welfare, da me fortemente voluto e sostenuto da tutto il governo», ha spiegato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.
Dall’inizio della pandemia le misure prese dal governo ammontano a quasi 100 miliardi di euro, ma non bastano. Secondo i dati sulle dinamiche del lavoro nel terzo trimestre pubblicato dall’Istat a dicembre 2020, è cresciuto il numero di disoccupati, giunto a 2 milioni e 546 mila unità, 202 mila in più rispetto a un anno fa. Sale inoltre anche il tasso di disoccupazione, giunto al 10%, con i disoccupati concentrati soprattutto tra le donne e i giovani dai 15 ai 34 anni.
Proprio per queste categorie la legge di bilancio 2021 ha previsto novità importanti. All’interno del provvedimento è presente un esonero contributivo del 100% per l’assunzione di giovani fino ai 35 anni per 36 mesi, che diventano 48 se avviene nel Mezzogiorno o nelle Isole. Il fondo iniziale previsto dal governo è di 200 milioni per il 2021, che arriverà fino a 774 milioni nel 2023. Discorso simile per le lavoratrici: il governo ha previsto uno sgravio del 100% per l’assunzione nel biennio 2021-2022, con un fondo iniziale di 37 milioni.
Sono previste agevolazioni soprattutto per chi assume al Sud: esonero dei contributi previdenziali e assistenziali fino al 30% nel 2025, al 20% nel 2026 e 2027 e al 10% nel 2028 e 2029 con un fondo iniziale di 5 miliardi a partire dal 2021.
La grande novità della legge di bilancio è il pacchetto dedicato ai lavoratori autonomi, tra la nuova Iscro e il fondo per l’esonero contributivo
La grande novità della legge di bilancio è poi il pacchetto dedicato ai lavoratori autonomi. La nuova cassa integrazione per le partite Iva iscritte alla gestione separata si chiama «Iscro», «Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa». La misura, sperimentale per il triennio 2021-2023, prevede un sostegno monetario per sei mensilità, che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese. Per accedervi occorre aver prodotto un reddito, nell’anno precedente la domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni prima; aver dichiarato un reddito non superiore a 8.145 euro; essere in regola con i contributi e avere aperta la partita Iva da almeno 4 anni.
Sempre con l’obiettivo di creare una rete di tutele per partite Iva e professionisti danneggiati dalla crisi, è stato creato un fondo con una dote di 1 miliardo nel 2021 per finanziare l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali a carico degli “autonomi” aderenti alle gestioni previdenziali Inps e agli iscritti alle Casse private. A usufruire dell’“anno bianco” saranno solo i liberi professionisti e gli autonomi con compensi e ricavi fino a 50mila euro lordi e con una diminuzione nel 2020 del fatturato o dei corrispettivi non inferiore al 33% rispetto al 2019.
Altra novità riguarda i contratti di espansione, estesi alle aziende con almeno 250 dipendenti, con l’obiettivo di favorire la possibilità dell’uscita dal lavoro per i lavoratori ai quali mancano cinque anni per maturare i requisiti pensionistici, e contestualmente agevolare le assunzioni di giovani e piani di formazione per i lavoratori impiegati in azienda.
I contratti di espansione sono stati estesi anche alle aziende con almeno 250 dipendenti, con l’obiettivo anche di favorire le assunzioni dei più giovani
Non mancano ovviamente gli interventi d’emergenza. Stop fino al 31 marzo per i licenziamenti, con l’estensione per altre 12 settimane della Cassa Integrazione ordinaria, Assegno ordinario e cassa integrazione in deroga. Una manovra importante, per la quale il governo ha previsto oltre 5 miliardi di spesa.
Presente nella legge di bilancio anche la deroga fino al 31 marzo delle causali per i contratti a termine, rinnovabili per un solo anno e una sola volta. In materia di politiche attive del lavoro il governo ha stanziato 500 milioni per un fondo a favore della transizione occupazionale dei lavoratori mediante la riforma degli ammortizzatori sociali, anticipando quelli previsti dall’Europa nel “Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation Eu-Italia”.
La legge di Bilancio 2021 ha previsto anche un rinnovo del reddito di cittadinanza per il periodo 2021-2029, con un budget a salire fino a un massimo di 477 milioni nell’ultimo anno. Previsti anche aiuti a categorie in particolare sofferenza. Un esempio è il settore agricolo: il governo ha previsto l’estensione dell’esonero contributivo fino al 31 dicembre 2021 e l’esenzione Irpef per i coltivatori diretti. In ambito scolastico la legge di bilancio prevede l’assunzione di personale soprattutto per le scuole dell’infanzia e primarie con un budget a salire fino a oltre un miliardo nel 2029.