In un mondo sempre più sconvolto da crisi climatiche, occorre ripartire dall’architettura. Le costruzioni costituiscono, infatti, una delle principali cause di emissione di anidride carbonica; per questo motivo rappresentano una grande sfida per la nostra sopravvivenza.
Ecco allora che diviene più che mai centrale il concetto di “architettura sostenibile“, ossia un tipo di architettura capace di mitigare gli effetti delle crisi globali, specialmente quelli ambientali.
Un missione, questa, che richiede un ripensamento profondo anche dello sviluppo delle nostre città, come spiega Alessandro Melis, professore di Architettura presso l’IDC Foundation di New York, una realtà nota a livello internazionale, che promuove la ricerca e la formazione negli ambiti di design, architettura e ingegneria.
È necessario, infatti, pensare alla città in modo sistemico, ossia senza ragionare per compartimenti stagni, bensì considerando contemporaneamente più questioni come, ad esempio, l’approvvigionamento di energia, la gestione dell’acqua, la disponibilità di cibo, il problema dei rifiuti.
Ma, concretamente, cosa rende una città sostenibile? Quali sono gli elementi, da un punto di vista politico e culturale, che si possono mettere in campo? E come dovranno evolversi gli spazi in cui viviamo?
Alessandro Melis risponde a queste e altre domande nella video-intervista.