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Erotizzare il lavoro e vivere felici

«L’idea che la felicità sia possibile solo dopo il lavoro, malgrado il lavoro, rischia di essere una trappola mortale, soprattutto per i più giovani», spiega Paolo Iacci mentre dialoga con Umberto Galimberti cercando di rispondere a una domanda sempre più centrale nelle nostre vite: possiamo ancora dare un senso all’esistenza attraverso il nostro percorso professionale?

Verso una scuola più umana?

Nei mesi scorsi hanno fatto notizia alcuni episodi: dalla lettera della Preside del liceo Bottoni di Milano che esortava gli studenti a non considerare la bocciatura come un fallimento personale, all’allestimento di una nursery nel liceo Nervi-Severini di Ravenna per consentire a una studentessa neo-mamma di continuare a frequentare le lezioni. In un sistema scolastico come quello italiano, che pure presenta ancora forti criticità, si stanno compiendo passi avanti che fanno sperare in un futuro in cui lo studente sia considerato davvero nella sua totalità di individuo?