«Ho creato una start up in un settore in cui le start up già c'erano e con tantissimi competitor», così Corrado Passera, 65 anni, con un passato tra incarichi prestigiosi in campo imprenditoriale, bancario e politico racconta la sua nuova avventura: Illimity Bank.
Illimity è una banca digitale senza sportelli e basata interamente su tecnologia cloud.
Ma perché lanciarsi in questa avventura? Passera è molto lucido: «È una cosa che si fa solo quando se ne sono fatte parecchie altre e c'è il piacere di confrontarsi con il mondo mentre sta cambiando tutto».
E in effetti in banca, nei servizi finanziari, niente sarà più come prima. «La combinazione delle tante tecnologie digitali», continua il manager comasco, «stanno cambiando non solo il come fare ma anche il cosa fare. Il fatto è che non c'è più limite alla concorrenza perché certe cose le possono fare tutti, da Amazon a Google fino a Facebook. Lo scenario preannuncia che presto ci saranno nuovi vincitori e nuovi vinti». E allora per Passera c’è solo una grande verità cui guardare: «Chi vorrà continuare a fare le cose nel vecchio modo si schianterà. I grandi della tecnologia abuseranno della loro posizione per fornire sotto costo servizi finanziari. Ma soprattutto nascono "nuovi animali" che cavalcheranno fino in fondo il cambiamento».
Uno è proprio quello immaginato dal manager «per dare soddisfazione a clienti e azionisti». «In ogni caso non c'è start up che non nasca da un bisogno:», aggiunge Passera, «mi riferisco alle esigenze delle tante aziende italiane che in questi anni hanno incontrato ostacoli nella relazione col mondo del credito. Il nostro motto è “fare utile essendo utili”. Un’avventura nata nel 2019 e condivisa da 350 persone che hanno lasciato il loro posto di lavoro per venire con noi». Nessun narcisismo? «C’è anche quello naturalmente», sorride il manager.
Illimity Bank per il suo fondatore però in qualche modo continua il fil rouge della sua carriera: «Nella mia storia c'è l'aver evitato il fallimento di Olivetti, la conversione di Poste Italiane, che con i suoi 200mila dipendenti era diventata una metafora negativa dell'Italia, sono esempi di etica, comunità e servizio che mi hanno ispirato. Illimity è l'ultima tappa di questo cammino».
Il motore che muove Passera è semplice. «Mi sento responsabile della comunità da cui vengo. Comincia ad essere diffusa l'idea che ci sia una responsabilità che va oltre quella personale e quella aziendale. Naturalmente la responsabilità prima di chi fa il mio lavoro è nei confronti dell'azienda. Ma fare bene per la comunità è capitale. Non significa togliere la voglia di crescere e fare utili. Ma questo non basta. Se vogliamo essere dirimenti dobbiamo chiederci nel caso la nostra azienda sparisse cosa perderebbe la comunità».
E l’innovazione è una grandissima chance. «La tecnologia combinata alle competenze in questo senso è fondamentale», conclude Passera, «la tecnologia cambia le regole del gioco ma se non viene ben interpretata, non riesce a realizzare l'impatto sociale necessario alla comunità. In Poste è stata il combinato disposto di tecnologia e formazione che ha fatto la differenza. Siamo usciti dalla logica della procedura grazie a questo asset. In banca nel momento in cui la tecnologia ti permette di fare a costi decisamente inferiori e in tempi velocissimi le stesse cose, si aprono scenari completamente nuovi».
In conclusione, a chi gli chiede come si fa ad essere leader, Passera risponde con grane sincerità: «Leader si può diventare, non è necessario nascerci. È molto importante fare tante esperienze diverse. All'interno dell'azienda i meccanismi di mentorship permettono un'accelerazione formidabile».